Buona domenica a
tutti i miei lettori. Oggi qui a Venezia ha piovuto (eh, che sorpresa!) e non
so se essere contenta perché, se c’è cattivo tempo, non ho voglia di uscire e
quindi posso stare a casa a studiare, oppure se, proprio perché c’è cattivo
tempo, mi passa la voglia di fare qualunque cosa, incluso studiare.
Nel dubbio su
cosa fare ho deciso di scrivere il post che preannunciavo la volta scorsa.
Dicevo che è un tipo di post che non ho mai scritto perché tratta di un
argomento che poco c’entra con quelli che ho sempre trattato. Ma oggi, su
Facebook, ho trovato l’ennesima presa in giro alla Disney perché “i ragazzini
che produce sono tutti cause perse”. Oltretutto il post era su Hilary Duff, di
cui si diceva essere l’unica a salvarsi da questa severa categorizzazione,
finché qualcuno non ha commentato “Soffriva di problemi alimentari, quindi
anche lei è pazza”.
A questo punto
mi sono scoppiate le coronarie.
Come diamine si
fa a dare della pazza a una persona perché soffre di problemi alimentari? Cosa
che, tra l’altro, non mi risulta, ma può anche darsi che sia io a non saperlo.
Questa affermazione è sbagliata da tutti i punti di vista: 1) solo perché una
ragazzina passa da “in carne” a “magra” non significa che sia diventata
anoressica. Può anche semplicemente essere dimagrita. Oltretutto si parla sempre di come ad un certo punto lei fosse ingrassata molto. Be', era incinta, sfido io! 2) i disturbi alimentari
sono per la maggior parte colpa degli altri, non della persona che ne soffre.
Non avessi io una quantità di amor proprio veramente elevata, sarei diventata
bulimica da tanto tempo, grazie ai commenti che ricevo ogni singolo giorno, per
giunta da gente che non lo fa nemmeno con cattiveria, solo non si rende conto
di quello che dice. Farmi notare “Ma non volevi dimagrire?” solo perché mi si
vede mangiare un Twix per merenda, quando si sa benissimo che consumo quantità
industriali di verdura e quasi non mangio carboidrati in altre occasioni, è
cattiveria. Non fatelo mai, ve ne prego. A me poco può importare di quello che
si pensa di quello che mangio o di quante volte vado in palestra. Ma c’è gente
che ne soffre, che dopo una domanda come quelle che ricevo io va in bagno a
rimettere tutto. 3) Da quando avere un disturbo alimentare equivale al drogarsi
sul palco (Miley) o al postare foto di se stessi nudi su Twitter (Dylan
Sprouse) o sputare sui fan (Bieber)?
I nomi di coloro
che sono usciti dalla Disney e hanno preso brutte strade sono diversi: Britney
Spears, Miley Cyrus, Dylan Sprouse (Zack di Zack e Cody, per intenderci),
Lindsay Lohan. Mi volete dire che la Disney ha prodotto solo loro in tutti questi anni? Non so voi, ma io guardo Disney
Channel da quando avevo 8 anni. Ho seguito ogni singola serie mai uscita sul
canale, fino a circa un anno fa, quando, per mancanza di televisione qui a
Venezia, ho smesso. Oltretutto i nuovi show non erano di qualità come i vecchi,
per cui non ne sento nemmeno la mancanza (tranne per “Phineas e Ferb”, santo
cartone!)
Ora: la gente
tende a inserire Selena Gomez e Demi Lovato nella lista dei “rovinati” di cui
sopra. Per la seconda posso capire il perché: Demi è stata in riabilitazione
per problemi di bulimia, di depressione con conseguente taglio di vene e uso di
droghe. Ora: bollare qualcuno come “rovinato” solo perché è depresso non mi
pare il modo migliore di aiutarlo. Se lei fosse stata una che si droga sul
palco, avrei potuto capire l’odio: stai influenzando negativamente il tuo
giovane pubblico. Ma siccome noi non sapevamo nemmeno che si drogasse finché
non è stata lei stessa a dirlo, non ha dato cattivi esempi a nessuno. Anzi,
andando in riabilitazione e riprendendosi ha dato un esempio positivo, come a
dire: “Se ce l’ho fatta io, possono farcela anche altri”.
Selena Gomez in uno dei suoi viaggi in Africa. |
Non sta né in
cielo né in terra che Selena Gomez, invece, si trovi sulla lista nera. Questa
ragazza non ha fatto passi falsi da quando è uscita dalla Disney. Certe volte
leggo “Ma stava con Justin Bieber”. E quindi? Per questo è una delinquente? Non
importa che sia ambasciatrice dell’UNICEF (come Angelina Jolie, d’altra parte)
e che parta per missioni umanitarie in Africa? Non conta che faccia
beneficienza? Non conta che gran parte della sua linea di moda sia dedicata
all’abbigliamento per il fitness, spingendo così i giovani a dedicarvisi? Siccome
stava con Justin Bieber (di cui altrettanto non importa che prima dello scatto
di pazzia, nel 2012, fosse la seconda star di Hollywood che aveva fatto più
beneficienza quell’anno dopo Lady Gaga, battendo persino quei due santi che
sono Pitt e la Jolie) va considerata una pessima influenza. Bah.
A questo punto,
però, quando tengo questa conversazione con qualcuno, si arriva al punto in cui
mi si dice: “Beh, ma se non tutti, almeno la maggior parte di loro si è
rovinata!”.
Gioia! Solo
perché tu non conosci le decine e
decine di star disneyane!
Al che comincio
a fare nomi (e mi limito ai personaggi principali delle serie, non vado a
pescarli tutti): Raven Symoné (di “Raven”, appunto, e di “Cheetah girls”);
Ashley Tisdale (“High school musical” e “Zack e Cody al grand Hotel”); Ricky
Ullman e Alyson Michalka (“Phil dal futuro”); Shia LaBeouf (“Even Stevens”); i
Jonas Brothers (“Camp rock” e “JONAS”); Zac Efron e Vanessa Hudgens (“High
school musical”); Cole Sprouse e Brenda Song (“Zack e Cody al grand hotel” e
“Zack e Cody sul ponte di comando”); Emily Osment (“Hannah Montana”). Mi fermo
qui perché altri sono ancora sotto contratto con la Disney, oppure lavorano per
altri enti televisivi per ragazzi.
Shia Laboeuf in alcuni suoi film (da sinistra a destra: Holes, Disturbia, Transformers, Indiana Jones) |
E
l’interlocutore di turno risponde: “Ma chi li conosce questi?”.
Chi li conosce questi? Chi li conosce questi?!
Chi non conosce Raven?! Che ha fatto la storia su Disney Channel? O Ashley Tisdale, attrice, cantante e doppiatrice (di Candace in “Phineas e Ferb”, tra l’altro)? O Zac Efron, che nel 2006 è stato definito da Adam Shankman (anche se dubito che la gente conosca quel grand’uomo che è Shankman, qui in Italia) come “il ragazzo più popolare degli Stati Uniti”? Shia LaBeouf è il protagonista dei tre film di “Transformers”, perdinci! Per quanto tu possa essere una persona alternativa, almeno di “Transformers” avrai sentito parlare!
Chi li conosce questi? Chi li conosce questi?!
Chi non conosce Raven?! Che ha fatto la storia su Disney Channel? O Ashley Tisdale, attrice, cantante e doppiatrice (di Candace in “Phineas e Ferb”, tra l’altro)? O Zac Efron, che nel 2006 è stato definito da Adam Shankman (anche se dubito che la gente conosca quel grand’uomo che è Shankman, qui in Italia) come “il ragazzo più popolare degli Stati Uniti”? Shia LaBeouf è il protagonista dei tre film di “Transformers”, perdinci! Per quanto tu possa essere una persona alternativa, almeno di “Transformers” avrai sentito parlare!
A quel punto l’interlocutore
ribatte: “Però di loro non si parla più!”.
Al che io rimango basita per un attimo, perché la risposta cozza così tanto con
quello di cui stavamo parlando che il mio cervello ci mette un paio di minuti
per metabolizzarla. È come se io avessi detto “Penso che ci sia una possibilità
di risanare il buco nell’ozono” e mi abbiano risposto “Mi piacciono le arance”.
Ma poi mi riprendo, e dico: 1) solo perché tu
non senti più parlare di loro, non vuol dire che non se ne parli; 2) ma allora
scusami: se fanno notizia perché compiono atti osceni non va bene, ma se non
fanno notizia e nel frattempo salvano il mondo (si fa per dire, eh, è solo un’iperbole)
non va bene nemmeno? Cosa va bene,
allora?
Il mio
interlocutore risponde ribattendo quello che ha già detto. A questo punto io
insisto un’altra volta, e poi smetto, perché andare avanti a riproporre le
stessi tesi mi sembra un cattivo uso del mio tempo.
Ma per voi farò
una piccola conclusione, riassumendo: le star della Disney - che io non
chiamerei “bimbetti” o “ragazzini”, perché bimbetti e ragazzini non lo sono
più, anzi, tranne quelli correntemente attivi sulla Disney sono tutti più
grandi di me, e dal basso dei miei 20’anni non chiamerei i ventiduenni “bimbetti”
– sono tante. Alcune sono cadute nell’oblio (qualcuno mi dia notizie di Ricky
Ullman!) , alcune hanno cambiato strada (Cole Sprouse studia alla New York
University e ha un sito di fotografia, essendo appassionato di questa attività;
Hilary Duff, oltre a produrre due profumi in collaborazione con Elizabeth Arden
e disegnare due linee d’abbigliamento, nel 2010 ha fatto uscire il primo
romanzo della sua trilogia, di cui l’ultimo volume è uscito l’anno scorso)
altri lavorano ancora occasionalmente per la Disney (Brenda Song dovrebbe
partecipare al sequel di “Wendy Wu: guerriera alle prime armi”), ma di tutti
loro sono solo cinque i nomi di coloro che hanno preso cattive strade (okay, vi
concedo Demi), per cui fare di tutta l’erba un fascio mi sembra davvero
biasimevole. Se qualcuno vuole intavolare una discussione al riguardo con me,
mi faccia il favore di informarsi bene, almeno su Wikipedia. Una volta che l’avrà
fatto, venga pure a prendere un tè con me.
Smack!
Andra