mercoledì 13 novembre 2013

Besties #2: Migliori personaggi femminili degli YA

Dopo la classifica sui 10 personaggi maschili più fighi degli YA, passiamo alla classifica femminile. Stavolta il criterio non esiste, ho semplicemente scelto in base alla mia opinione sui comportamenti e caratteri delle ragazze.

10 Bella Swan, “Twilight” di Stephenie Meyer: Be’, presentare Bella mi sembra anche inutile. Ormai, considerando quanti fan ha il libro (tanti) e quanti il film (troppi), non credo ci sia qualcuno che non conosce almeno per sentito dire Bella Swan. Perciò passiamo ai fatti. Sarò rimproverata dai fan sfegatati di averla collocata così in basso, e lo sarò anche dagli haters per averla inserita in una classifica sui “10 personaggi femminili migliori degli YA”, ma non importa. A me Bella piace, al di là di quello che si dice di lei, perché il suo comportamento è né più né meno proporzionale alla situazione in cui si trova. “Ma non è una grande eroina alla Hermione Granger, non è tosta come Katniss Everdeen, non è neanche bella come Zoey Redbird”, si dice. Certo che non lo è! Il suo romanzo non è d’avventura e di guerra, perciò non può essere un’eroina, lei non è tosta perché non ha motivo di essere dura come Katniss dato che la sua realtà è quella comunissima, la nostra, non un futuro postapocalittico in cui i bambini vengono mandati a morire, e sul fatto che non sia bella.. smettiamola. Lei dice di non essere bella perché non si percepisce bella, ma abbiamo avuto le prove che tutti i maschi la considerano bella. E’ insicura, tutto qui. Come le ragazze che vanno in giro a dire “quanto sono grossa” quando invece sono normalissime (non parlo di quelle che poi hanno la pancia attaccata alla schiena e che fanno solo fishing for compliments). Bella è insicura e maldestra, ma ha una capacità di amare davvero rara. E, sebbene appaia molto egoista, lei è invece l’unica ragazza al centro di un triangolo amoroso a pensare anche ai sentimenti dei due concorrenti, non solo ai suoi. E per questo la trovo ammirevole.
(Emily Browning è e sarà per sempre la mia Bella. Punto.)

9 Zoey Redbird, “La casa della notte” di P.C. e Kristin Cast: Zoey avrebbe bisogno di un lunghissimo commento, perché mi piacerebbe riuscire a fare capire una volta per tutte a tutti quanti che lei non è come la si ritiene comunemente. Zoey aveva una vita normalissima prima di ricevere il marchio che la destina ad essere una vampira, una vita la cui massima preoccupazione erano i compiti di geometria, un ragazzo un po’ appiccicoso (questo in realtà lo eredita anche dopo) e un patrigno insopportabile. Passa da tutto questo a novizia più strana della storia, con un’affinità per tutti e cinque gli elementi (cinque perché c’è anche lo spirito), voce della dea Nyx sulla terra, Somma Sacerdotessa Novizia, capo delle Figlie Oscure a scuola, capo della fazione dei “buoni” nella lotta contro la tenebra incarnata da Neferet. Tralascerò l’apologia che potrei fare a favore di Zoey per difenderla dalle accuse di “zoccolaggine” che le vengono rivolte (caso mai qualcuno volesse la mia opinione me la può chiedere e sarò felice di rispondere) perché non è di questo che mi interessa parlare. Zoey è in questa classifica perché si comporta in maniera realistica: è un’adolescente catapultata in una guerra che non ha voluto con delle responsabilità che non ha voluto. È una grande amica, un’ottima nipote, e, come si dice in “Destined”, è la persona perfetta per portare il fardello che porta non perché sia la più coraggiosa del gruppo o la più forte emotivamente, ma perché non voleva tutto questo, esattamente come Frodo era la persona adatta a portare l’anello a Mordor perché non voleva farlo.

8 Tessa Gray, “Shadowhunters: le origini” di Cassandra Clare: Tessa è un personaggio femminile non troppo attivo, nel senso che viene coinvolta nelle missioni perché è effettivamente utile, al contrario di altre che vengono invece tenute sotto la teca di vetro antiproiettile, e che poi scappano per partecipare alla lotta/missione/guerra per conto loro e finiscono per fare più danni a loro stesse e agli altri (Clary, per dirne una, che vedremo più avanti). Tessa non è una protagonista inconsapevole e questo mi piace. Una volta presa una decisione non è un tipo che torna sui suoi passi: anche se è quella sbagliata, una volta che l’ha compiuta sceglie di portarla al termine. Tessa è anche un’amante della letteratura e della poesia. Come le dice non-diciamo-chi, lei “vive e respira parole”, ed è una fonte continua di spunti. Se solo le lettrici prendessero lei a modello, invece di leggere quei tre romanzetti di cui parlano Edward e Bella in Twilight! A lungo andare però l’ignavia di Tessa mi ha un po’ scocciata. Ma do la colpa più alla Clare che non alla poveretta qui presente.

7 Isabelle Lightwood, “Shadowhunters” di Cassandra Clare: Isabelle è una fighissima cacciatrice. Lei è una tosta, una che sa come muoversi. E’ bravissima come cacciatrice nonostante i suoi 17 anni, è una sorella grandiosa per Alec, è una perfetta sorella adottiva per Jace, un’ottima… amica? per Simon, che però ha bisogno di rivalutare un attimino la sua vita. Nasconde dentro di sé l’inquietudine di essere parte di una famiglia che è alla deriva da tutti i punti di vista: chi ha letto i libri sa cosa accade al fratellino Max, sa del segreto dei genitori, sa che Isabelle fa la ragazza problematica per distogliere l’attenzione dal fratello omosessuale. E sa che in realtà Isabelle ha solo bisogno di essere amata e di essere circondata dalla famiglia che lei ama. Mi piace questo miscuglio di ironia, superficialità, combattività, insicurezza e fragilità che Isabelle rappresenta. E’ forse l’unico personaggio che con l’andare avanti della saga è sempre migliorato.
(Per la foto ho scelto l’interprete del film, sebbene non mi piaccia.)

6 Alice Cullen, “Twilight” di Stephenie Meyer: Tutti conoscono Alice Cullen se conoscono Bella Swan. Alice è la “sorellina” di Edward, la vampira più dolce del mondo. Mi piace perché è sempre descritta come una fatina o un piccolo folletto, non solo perché è minuta a dismisura, ma anche perché ha una grazia e un modo di fare tipici degli esseri fatati. Alice è peperoncina, vivace, sempre allegra e sempre un passo avanti a tutti, anche quando non riesce a vedere il futuro. E’ un’ottima amica per Bella e davvero la sorella perfetta per Edward. Nei film il suo carattere dolce e la sua importanza come personaggio non sono stati messi abbastanza in rilievo, ma nel libro emergono sin dal primo incontro tra lei e Bella.
(Eh beh, Ashley Greene non è la mia Alice, ma nemmeno le fanart sono all’altezza della descrizione di Alice!)



5 Afrodite LaFont, “La casa della notte” di P.C. e Kristin Cast: Nel primo volume della saga Afrodite è quella che si potrebbe definire una “emerita stronza” (scusate il francesismo). In sostanza è lei l’antagonista, in Marked. La solita bella, bionda e ricca della scuola, capo delle “Figlie Oscure” (che è come dire capo-cheerleader), ragazza del più figo della scuola, tale Erik Night. Per giunta è la favorita dalla preside Neferet per diventare la futura Somma Sacerdotessa perché ha ricevuto dalla dea Nyx il potere della preveggenza, anche se Afrodite tende a tenere nascoste le sue visioni. Poi tutto cambia: si arriva ad un punto in cui Afrodite è la nuova amica di Zoey, e a oggi possiamo affermare con certezza che per lei Zoey è e resterà sempre la sua migliore amica, la sorella che non ha mai avuto, come dice lei stessa in una preghiera a Nyx. Anche se in seguito a una serie di avvenimenti Afrodite torna ad essere umana, rimane comunque una Profetessa. E anche se spesso è sarcastica e volgare nei suoi commenti, esattamente com’è sempre stata, non solo è sempre obiettiva in quello che fa, ma è anche sempre lì per Zoey. Capiamo che il suo comportamento da stronza viziata è anche un’eredità della sua famiglia, e scopriamo il suo lato dolce e romantico nella sua relazione con il figlio di Erebo Dario. Senza Afrodite la saga non sarebbe la stessa.

4 Clary Fray, “Shadowhunters” di Cassandra Clare: Clary è uno scricciolo di ragazzina, ma ammiro la sua forza di volontà, anche se spesso il voler salvare a tutti i costi i suoi amici la porta a fare delle cose leggermente.. avventate. C’è da dire che anche se non è mai stata allenata per essere una Cacciatrice, Clary se la cava abbastanza bene e comunque ha un potere che alla fine dei conti riesce a salvare tutti, quindi non capisco perché cercare di fare sempre le cose senza di lei. “Clary, non puoi venire con noi, non puoi partecipare alla battaglia, non puoi venire a Idris, non posso dirti perché faccio così”: insomma, cara zia Cassie a cui io voglio tanto bene, Clary è la tua protagonista, non la lasciare sempre così inconsapevole di quello che le succede intorno! Finalmente nell’ultimo volume abbiamo avuto un po’ di partecipazione come si deve, senza sua madre (secondo personaggio peggiore del libro secondo me) e, mi duole dirlo, Jace in mezzo ai piedi. Clary fa scelte avventate, eppure non c’è stata una volta in cui ho pensato che avrei agito diversamente. Non sempre sono le scelte giuste, eppure so che le avrei compiute anche io.
(Nel film hanno scelto Lily Collins per il ruolo di Clary, ma mi trovo in disaccordo (e quando mai). La Collins è troppo grande e troppo palesemente rossa tinta. Le sue sopracciglia nere sfondano lo schermo.)

3 Leslie Hay, “La trilogia delle gemme” di Kerstin Gier: Leslie, insieme a Simon di “Shadowhunters”, è di gran lunga il “personaggio spalla” migliore di tutte le saghe. Davvero. Tutte le protagoniste hanno un/a migliore amico/a, ma nessuno è all’altezza di Leslie. Lei risalta rispetto agli altri personaggi, si impone, e tutto questo senza dover vivere in prima persona un’avventura fantascientifica. Lei è una spettatrice degli eventi che capitano alla sua migliore amica, e non solo in lei non c’è nessuna invidia o malizia, anzi!, per lei è tutto come un fantastico gioco in cui si diverte a fare ricerche e supposizioni, a indagare e ad aiutare come meglio può (e può davvero tanto perché è davvero perspicace) Gwendolyn. Un personaggio da dieci e lode!
(Vai a capire perché nel film l'hanno fatta di colore. Era bianca e lentigginosa!)

2 Gwendolyn Shepherd, “La trilogia delle gemme” di Kerstin Gier: Gwen non è una ragazza come le altre protagoniste nel senso che lei non è né un’incredibilmente bella ragazza sicuramente destinata a fare qualcosa di grande (come Helen di “Starcrossed” e Ever di “Evermore”), né un pozzo di scienza altrettanto destinato a vivere un’avventura da film, possibilmente amorosa (stile Grace di “Shiver” e Tessa), né una persona che spicca per qualunque altro motivo (come Clary). No, Gwendolyn è il prototipo dell’adolescente che studia poco perché la scuola è una noia e guarda tanti film, ascolta musica e si dedica ai pettegolezzi con la sua amica Leslie. Gwen però è assolutamente fantastica. Non solo perché, se non ci fossero tutte le complicazioni che ci sono, lei accetterebbe la sorte che le è capitata e andrebbe avanti, ma anche perché la sua ironia e il suo essere così normale la rendono una protagonista adorabile. Insomma, neanche lei si vede bella, ma non se ne fa un cruccio come altre, anche lei ha la sua bella antagonista, la cugina Charlotte, che vorrebbe strozzare ma con cui alla fine convive e su cui si prende delle belle rivincite, anche lei ha la sua bella storia d’amore ma senza i complessi di tutte le altre coppie. Lei è genuina, una boccata d’aria fresca.

1 Wanda, “L’ospite” di Stephenie Meyer: Di questo libro si parla veramente poco, e lo trovo strano: chi ha letto Twilight e l’ha apprezzato avrebbe dovuto leggerlo, chi l’ha letto e non l’ha apprezzato dovrebbe leggerlo comunque per comprendere quanto la Meyer non sia brava a scrivere solo di vampiri. Questo libro è molto migliore di Twilight, ai miei occhi. Ho scelto Wanda come personaggio femminile migliore perché non fa mai una scelta senza che io sia d’accordo con lei. Innanzitutto Wanda è la persona più buona del mondo, difatti non è umana. Proprio per questo il suo spirito di sacrificio è enorme, eppure riesce a non sembrare troppo ingenua: innanzitutto perché c’è Melanie dentro di lei (be’, per chi non sa la storia, è un tantino complicato da spiegare) e poi perché stando a contatto con gli umani assume qualcuna delle loro abitudini e comprende i loro pensieri, anche se sono anni luce lontani da quello a cui lei è abituata. E’ all’altezza di essere una protagonista, è all’altezza degli eventi, ed è una persona che nonostante riceva impulsi diversi dalla vera se stessa e dal suo corpo, capisce chi ama e con chi deve stare. La ammiro molto, e mi dispiace tanto che la Meyer abbia perso di vista questa trilogia (perché doveva esserlo) dedicandosi invece a cose completamente inutili come “la seconda breve vita di Bree Tanner”.
(Mi rifiuto di vedere Saoirse Ronan nei panni di Wanda/Melanie. Mi rifiuto.)


Andra

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